SOLITUDINE E SPERANZA
Ho voglia di cantare, di liberarmi
d'una solitudine ch'è solo in me:
mi crocifigge da tempo;
la vedo nel volo del gabbiano,
nello sfuggente gioco del bardascio,
nel greve cammino dell'anziano,
nella mano del povero che si tende,
nel celebrante della chiesa vuota,
nella madre che percorre il camposanto
in cerca del familiare avello
(Solitudine sarai mia sposa stasera,
pur sapendo che pace non arriverà
dall'altra sponda martoriata violata)
Stamattina era primavera
sul volto radioso d'un fanciullo
che mirava il sole
SPERANZA DI VIVERE
Quando nel mio Silenzio
gli occhi tendo sulle tue labbra
per decodificare la parola amore
già so d'aver visto il paradiso
perché mi rinnovo nel cammino
di speranza e nuova vita.
L'albero di rami senza vento, Iuculano Editore, Pavia, 2006, pp. 127.
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