Sei cattivo
“Sei cattivo” ho letto sulle labbra di un coordinatore regionale dell’Italia dei Valori, perché non mi sono sottomesso ai “soliti giochetti”, cantandogli sul muso la disorganizzazione e le nulle scelte democratiche, le decisioni motu proprio compiute nella nostra regione negli ultimi tempi. Io ho concepito la filosofia di Antonio Di Pietro, dell’Italia dei Valori, sul fatto che una cosa, prima di giudicarla se “è bene” o se “è male”, la soppeso sulla bilancia della democrazia, se può essere utile alle persone.
Purtroppo anche alcuni nostri candidati alle elezioni politiche non erano utili per raggiungere la mèta dei valori. Scrivo “utili” e non “passati in giudicato” o con “problemi di giustizia”. A mio parere chi avanza una candidatura deve valere qualcosa, anche saper testimoniare per migliorare la società. L’uomo che non ha stimoli positivi finisce d’essere alieno alle proposte, di qualsiasi tipo. Antepone sempre se stesso, per la poltrona. A questo punto il fatto che sia giudicato cattivo per il coordinatore regionale, diviene un plauso. Infatti, mi batto per avere voce nel partito, una voce che è quella dei veri più deboli, che non sono mai ascoltati, nemmeno sono chiamati a risolvere i propri problemi. La mia “cattiveria” è solo ribellione per non essere sopraffatto dall’arroganza dei cosiddetti normali. Chi mi accusa cosa ha fatto o sta facendo per permettere la partecipazione del disabile nella struttura del partito? Troppi usano frasi scontate “è un valore aggiunto per il partito”, “appartiene alla società civile” eccetera. A che pro? Per la raccolta di consensi elettorali? Nooo! Se è così si tratta di sfruttamento delle associazioni dei disabili, dei protagonisti disabili (…).
La verità è che il vero cattivo è il mio coordinatore regionale perché pretende il consenso, da me e simili, senza mutare la mentalità degli iscritti e le strutture secondo i bisogni. Rimando al mittente l’accusa. Siamo di fronte ad un astuto che si serve dell’elettore prima allo scopo di approdare ad una carica istituzionale. Questa è la reale cattiveria: azione politica indegna in un partito come l’Italia dei Valori. Pertanto tutti coloro che gli dicono “signorsì” sono ometti, complici.