Messaggio di voce
MESSAGGIO DI VOCE
Nella gola dove ignota mia voce
induce corde vocali al tono e
pur sempre mi lega al visuale.
Ricordo parola codice d’uomo.
Oggi sul corpo imperano segni e
nel gioco fonetico tu presente.
So quanto fremente in me schiudi
ali a nuova vita: e quasi mi nego
perché non pregni area d’ascolto e
vagoli col poeta al Porto di mare
riascoltando l’idioma madre
suoni e vocìi a valle di Recanati e
rallegrarmi ancora a vita.
Resterò con l’immota ugola
che non più articola fonema e
l’afasico pensiero si spegne
mentre, a segni, imito l’onda del mare
che sfiora i miei piedi e dice:
«Il tuo parlare mi preme e prende.»
.
(È la poesia con cui babbo ha partecipato e vinto una menzione al Premio Città di Fermo.
La premiazione si tiene domenica 31 maggio a Fermo.
Marco Pigliacampo)