Il Welfare in agonia (Secondo Flash)
Lo Stato italiano vuole risparmiare denaro e lo fa con i «tagli» alle spese. In ogni regione si spende e spande, come si usa dire. L’ENS per effetto del D.P.R. 31 marzo 1979 ha trasferito i compiti, che una volta gestiva come “ente parastato”, alle regioni e agli EE.LL. E’ noto a tanti che, le Regioni, ha gestito malissimo i servizi pro-sordi. Non vi è stata una linea omogenea per tanti motivi perché, i politici di maggioranza dell’Ente Regione, hanno seguito una via di interessi di partito. Così in molti Regioni è prevalso il «contributo regionale» a favore degli Enti con personalità giuridica di diritto privato. Una forma di obolo legalizzato. Qualche altra Regione ha tentato di creare servizi propri a favore dei sordi (interpretariato in LIS, di labiolettura ecc.) ma mai è avvenuto un progetto programmatico perché, per predisporlo, ci vuole una buona base culturale. La proposta sarebbe dovuta venire dagli stessi protagonisti ma, per un motivo e l’altro, l’impegno è venuto meno. E’ stupefacente, ma è così: l’Ens è simile ai Paesi europei. Se l’Europa non prevale ancora una lingua e un Progetto di bene comune, così nell’ENS: tante regioni hanno leggi differenti e confuse che non conducono al benessere dei sordi e degli ipoacusici. Il Ministero che dovrebbe vigilare sull’ENS non lo fa o, se lo fa, avviene molto male. Col DPR 31 marzo 1979 i dipendenti dell’ENS (anche quelli delle sue scuole, gli insegnanti) vennero trasferiti alle Regioni e poi, le stesse regioni, li hanno smistati presso gli Enti Locali (Provincia, Comuni ecc.). Chi ha vissuto direttamente il fatto sa bene che, in seguito, la formazione di docente e di operatore è scomparsa. Il reclutamento di taluni dipendenti non è più avvenuto per selezione e titoli professionali. E’ prevalsa una politica, in parecchie Regioni, di vigilanza dei sordi. Chi li vigilava? E per chi? E’ molto lungo spiegarlo. Lo faremo nei nostri Flash. Chi ha fretta di conoscere rimando al bel libro di Massimo Fioranelli, Il decimo cerchio. Appunti per una storia della disabilità, Editori Laterza, Roma-Bari 2011.
I Diritti acquisiti possono essere cancellati nel tempo SE non dimostriamo di prendere noi in mano la situazione. Parecchi tuttavia non gradiscono che, i sordi, diventino protagonisti di se stessi. Certo, c’è chi grida che ciò non è vero, invece è vero! Perché nessun raggruppamento, nessuna associazione può fare a meno dei propri esponenti di punta, anche antipatici e odiosi. Chi li respinge? Chi li condanna? Sordi che blaterano ma non sanno farsi valere a sufficienza nella comunità. Loro ascoltano gente dappoco: gente sconfitta nella comunità di maggioranza udente. Allora il problema è grave perché, se niuno desta, finiremo sotto tutela, come prima della Legge Rocco. Che fare? Se il Governo Letta ha istituito il Ministero dell’Integrazione affidato alla ministro Cecile Kyenge, proposta che condividiamo, è oppurtuno mettere ordine sulle problematiche della Disabilità. Prima di altri, pur rispettandoli, dobbiamo essere noi ad integrarci nell’Italia.