RICERCA DI PERDONO
Lascia che ti parli del mio Silenzio
di solitudine in attesa di sera –
sera adagiata sul litorale
col soffio di brezza di mare
capelli arruffati sconvolgono
aggrovigli di neurali voci
che intonano nell’udito ferito
«Non sei più il mio sposo.»
Più che fuggito in Potentia esiliato
interrogandomi perché è stato?
Oggi non so più chiedere «perdono»
perché è un’azione che si fa a due voci.
Nella clessidra la rena discende e
il tempo del nostro amore è finito
resto a mirare lontano basito
(…)