I sordi, Machiavelli e gli udenti furbastri…
Riflessioni profetiche scritte 40 anni fa (13.07.1972)
I Gesuiti hanno accusato per anni e anni Machiavelli di empietà, emarginando le sue opere tra le “proibite“. Il Principe fu “un’opera scaturita dagli inferi“ a dire degli eminenti teologi del XVII secolo. Perché? Semplicemente perché temevano che l’intelletto laico si destasse e togliesse loro gli innumerevoli benefici sociali e l’autorità sul popolino. Ripetere che la religione cattolica ha frenato la presa di coscienza della libertà intellettuale è superfluo confermarlo. Ugualmente oggi i sordi si comportano come tanti Machiavelli che stanno lottando per raggiungere l’indipendenza dagli udenti infiltratisi nella loro associazione ENS per lucrare ogni mese un puntuale stipendio. Sino a quando gli udenti sono nell’ENS e continueranno a tessere sottobanco accordi col potere governativo, e le fazioni di partito, che è un male di tutti gli enti parastatali (l’ENS, quando scrivevo questi appunti, era un ente parastatale, NdA) i sordi resteranno esclusi, ineducati. Se vogliamo il bene dei nostri fratelli silenziosi dobbiamo dar loro veri educatori e non pseudoinsegnanti. E’ nostro dovere di protagonisti intellettualmente più pronti venire in aiuto ai compagni di sventura perché prendano coscienza della loro condizione sociale. Cerchiamo di riflettere su queste parole più che sulle loro orecchie chiuse.