L’articolazione delle parole
Bisogna conoscere bene l’apparato fonatorio per favorire una buona labiolettura. Chi ha avuto l’opportunità di apprendere l’articolazione delle parole prima di diventare sordo o audioleso, vale a dire il meccanismo motorio o cinestetico presente nell’area del Broca, si trova in vantaggio rispetto a chi apprende a parlare seguendo solo i movimenti labiali (…). La difficoltà di chi “parla”, senza l’ascolto della propria voce, è nel governo della favella, nella tonalità di emissione, i cui toni possono essere o troppo alti o monotoni. Ricordo che una volta era difficile che un bambino nato sordo apprendesse ad articolare bene. Imparare a parlare era spesso stressante. C’erano famiglie che spendevano una fortuna perché il figlio parlasse la lingua verbale della maggioranza. Perché capiate le difficoltà dei meccanismi che conducono alla produzione corretta della parola, vi ricordo che alcuni scienziati hanno dimostrato che le differenze fra destra e sinistra nell’elaborazione auditiva del suono cominciano già nell’orecchio, mentre una vola si pesava che dipendesse da un’area specifica del cervello. L’orecchio è strutturato per distinguere fra diversi tipi di suoni e inviarli al lato ottimale del cervello perché siano elaborati. Sino a qualche anno fa nessuno aveva studiato il ruolo svolto dall’orecchio nell’elaborazione dei segnali uditivi. Ripeto che ci sono sordi capacissimi nell’uso delle parole, ma può restare una vittoria di Pirro. Se l’impostazione fonatoria è solo un esercizio di ripetizione i progressi non avverranno e il bambino resterà con una lingua subalterna, di ripiego. Quel che favorisce una buona comunicazione vocale sono: governarsi la voce, non mangiarsi le parole, pronunciare con tonalità adeguata ai contenuti, fare le pause, entrare nel discorso nel momento opportuno, rispondere alle altrui domande secondo il conntenuto esposto. Non è facile per chi è sordo stare dietro alla buona comunicazione verbale, ai segni di una lingua che non può essere controllata dal senso deell’udito.