GLI ULTIMI SUONI
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Forse hai ragione, padre
quando dicesti così va la vita;
sono sempre vissuti disonesti e furbi,
prostitute e sante,
idioti e geni,
mangiatori a ufo e generosi,
guerrafondai e costruttori di pace.
Non c’è dubbio che questa è vita d’uomo.
Siamo capitati nell’eros di un istante.
                                                               Nati.
Nei giorni di vagare il Silenzio
                                  ho scritto versi.
La clessidra consuma polvere, cala;
non ha senso sperare ancora l’ascolto.
Le voci della valle sono disparse
né scienza mi sostiene l’illusione.
Mi addormento con gli ultimi suoni.
Scendendo la notte
mi ripeto uguale a chi mi ha preceduto.
Ho convissuto con amore e odio
nell’ostracismo degli orecchi.
Sempre ricaduto vano risalire.
Molte volte rinnovato il canto,
arduo capirsi, errabondo messaggio
male interpretato se non che il figlio
- sentinella di una parola elevata –
intuito il padre per l’ottusità del mondo
raccoglie il logos per testimoniare
(…)
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