La scelta di fare
Non c’è possibilità di opporsi alla potenza economica del premier. Il denaro, in un Paese senza educazione ai valori democratici, che non rispetta le regole perché la legge è estromessa, è destinato all’implosione, al caos. Il Pd non ha dirigenti credibili. L’unione tra Pd e Margherita ha prodotto presuntuosi che, in guerra fra di loro, ha messo ko Veltroni, il primo ad essere sacrificato in questo valzer di ricerca del Messia da opporre a Berlusconi! Occorre un bagno d’umiltà fra i dirigenti di entrambi i partiti fusi (ma integrati?!). Abbiamo argomenti di dibattito, ma leaders incapaci, scarsamente preparati ed efficaci per sostenere i contributi e le linee programmatiche della nuova società emergente, dei giovani innanzituto! Eccoci pettegolare - come le comari di rione - sulle “veline”, su Letizia Noemi, sulla Santachè puntellante Berlusconi: pettegolìo di potenzialità mentali deboli: e i media del Padrone dell’Italia, Berlusconi, ci va a nozze! Luigi Einaudi scrive: «La maggior parte delle parole adoperate dagli uomini politici sono evidenti per la mancanza di contenuto. Che è probabilmente la ragione del loro sccesso: vengono scelte perché adattabil a qualsiasi aione il politico possa intreprendere.» Oggigiorno con i massmediologhi al servizio del premier non c’è scampo: egli ha sempre ragione perché parla ai cittadini da padrone-proprietario dell’Italia. Il conflitto d’interessi? Qualcuno se ne ricorda? Io, piccolo ‘ribelle’ di provincia, mi sono candidato indipendente nel PDCI nelle elezioni provinciali, e nel mio “santino” ho fatto stampare dei vv. che riporto.
La scelta di fare
I candidati tutti uguali nel bla-bla.
Emergono nelle promesse, parole.
Sono capaci di istigare
che gli altri sono peggiori.
Io non parlo. Sto qui a osservare.
Coi fati ho mostrato che esisto.
Per questo ti invito, elettore
nella scelta dell’uomo:
con lui aprirsi nel fare.
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