Eluana Englaro
La vicenda Englaro non mi piace. E’ orribile la recita. Eluana è immobile: cento “categorie” per bene, quelle brave a recitare dopo, a salire sul palco, a correre in TV per esercitare il bla-bla su disposizione del conduttore del programma. Esse vogliono essere “ascoltate”. Sono riunite in associazione. Lo permette la Costituzione. Ragionano che Eluana è persona: e il loro presidente ha diritto di “far sentire la sua filosofia”, che è quella degli adepti che lo hanno eletto alla carica. Eviva, parlano allora all’unisono le stesse considerazioni! E’ un continuo blaterare, scaricabarile. Eluana non è più rispettata. Sono essi a renderla vegetativa; quel corpo diviene pro domo mea (res publica). Nessuno si alza per dire quel che effetivamente pensa. Regna il falso! Il politico smentisce la verità che affema in privato.
Questa è infima recita. Io ho casa a Porto Potenza Picena, a 300 m dal noto Istituto Santo Stefano, un Centro strutturato come una azienda S.p.A - e non può che essere così -, la quota più elevata appartiene all’imprenditore De Benedetti. Di fatto un’azienda privata che guadagna sulla sofferenza (dando lavoro a circa 300 dipendenti dei paesi del circondario). In questa azienda ci sono una quarantina di individui (malati) in stato di coma. Qualcuno se ne è andato all’altro mondo, passando - di sicuro - per uno status simile a quello di Eluana. Allora di Eluana ce ne sono tanti da parecchio tempo. Ma continuiamo ad attendere per predisporre per il “testamento biologico”, saltiamo su quando accadono casi eclatanti? Quando la persona, come il genitore di Eluana, punta il politico perché comprenda il problema? La verità è che siamo bravi a recitare una parte di comodo, ma impreparati e ignoranti per affrontare la realtà che cambia. I politici devono essere preparati: e non lo saranno mai sino a quando sono scelti direttamente dai leaders di partito che vogliono che essi recitino il copione.