Temere l’Orlando… furioso
Orlando (il politico dell’Idv) è stato considerato, da sua Emittenza, «furioso» e, pertanto, non gli è stato permesso di superare l’ostacolo dal Pdl per la presidenza della Commissione di vigilanza della RAI. E’ l’ultima dimostrazione che non c’è democrazia nel nostro Paese. Gli yesmen sono sempre svelti a condividere la politica del signor B., o a confermargli il loro «lecchismo» (neologismo). Berlusconi ce l’ha a morte col presidente dell’Idv per avergli rotto… le uova nel paniere scoprendo i sotterfugi, le seduzioni nei confronti di Veltroni mettendolo sull’avviso. Perché tanto accanimento per bloccare Orlando, deputato di Di Pietro? Usiamo il cervello e riflettiamo, aiutati anche dell’apporto del giornalista Marco Travaglio. Perché, per capire le azioni di Berlusconi, bisogna documentarsi sui testi di questo bravissimo giornalista che capisce le cose a volo come era Indro Montanelli. Travaglio scopre, nelle sue ricerche sull’imprenditore Berlusconi, come ha accumulato i primi miliardi a cavallo degli anni Ottanta del secolo scorso, se non altro con un’imprenditoria del malaffare. Orlando allora denunciava la mafia e il “commercio” degli stupefacenti sulla rotta Stati Uniti-Sicilia! In quel periodo il politico palermitano era forte con la sua “Rete” che, senza sproposito, può essere considerata l’embrione dell’Idv. Fare eleggere Orlando presidente della Commissione, dargli il controllo della TV di Stato, per il signor B. significava riaccendere il conflitto d’interessi. Di Pietro l’ha vista giusta proponendo Orlando, come spesso gli accade in quest’ultimo periodo, ma non ha capito - anzi l’ha capito benissimo! - che il Parlamento, sia a destra che a sinistra, straripa di “ometti”: e non può che essere così perché sono stati messi lì dai propri leaders di partito. Ciò che urta è che Berlusconi, dopo averti fregato, ha la sfrontatezza di dire che lui non centra. La solita menzogna che il giorno dopo smentisce dichiarando che i giornalisti hanno interpretato male le sue parole. Ma noi siamo dell’Idv, pochi ma buoni, non mischiateci con quegli uomini pavidi, di «servizio alla persona». La “dittatura trappola” che sperimentiamo oggi è tra le peggiori perché corrode il coraggio, affievolisce l’intelligenza e annichilisce il futuro dei giovani. Allora modifichiamo le parole del procuratore capo di Mani Pulite, Borrelli, quel suo accorato «resistere» diventi «Finiamola! Finiamola! Finiamola!» con questa sceneggiata di pseudodemocrazia. www.renatopigliacampo.it