Il chioccolo dell’educazione religiosa
Nel tempo della frequenza delle scuole specializzate (gli ex-istituti per sordomuti) l’educazione religiosa era seguita regolarmente, in talune sedi imposta ai collegiali. C’era sempre qualcuno che non comprendeva le azioni liturgiche, intendo a livello teologico. Il celebrante compiva ogni sfozo per apprendere i segni più efficaci perché la Messa fosse seguita con attenzione e trasporto. Il ministro sollecitava un collegale diligente di insegnargli “i gesti”. Per la verità il compagno diventava il chioccolo per coinvolgere gli altri, talvolta in parecchi non cascavao nel tranello.
Padre Thomas McCoughlin, sordo dalla nascita, per trent’anni ha esercitato il suo apostolato nelle diocesi di Honolulu (Hawai), Denver (Colorado) e San Francisco (California); sin dall’inizio del suo ministero nella parrocchia di San Francisco è stato incoraggiato dal Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede. Per Padre McCoughin l’apostolato tra i sordi era tutta la sua vita, tanto che pensò - e fu dai superiori incoraggiato - di istituire una comunità di religiosi che si occupasse esclusivamente della crescita religiosa dei sordi. La liturgia era ovviamente svolta in lingua dei segni. I sordi non stavano più in chiesa immobili come statue e il capo rivolto ai capitelli, partecipavano alla Parola. Perché il Verbum, come non mai, si faceva Signum nel linguaggio comune tra celebrante e assemblea sorda. Il sacerdote era un protagonista chiamato a svolgere il ministero tra i simili: e i presenti lo sapevano accettandone sermoni e consigli.