Gente speciale che annuncio
per taluni politici
Io sono un poeta, uno che scrive
sollecitando l’altrui emozione:
e solo allora l’arsura disseto
del mio raccontare Silenzio.
Croce di genti dalla Costituzione scordata:
politici futili, stolti, senza cuore
per noi diversamente stupendi;
a volte io pure mi sperdo
nella loro logorrea stordito
pronta a difesa del seggio.
(Oh volti assenti di giorni andati,
uomini di Silenzio con me decisi
in via Gregorio VII, all’Urbe.
Abbiamo tempo per salvarci?
Non credo alle promesse:
morte parole tramonto di sole;
anche la donna fu raggirata
rubandole spazio di comando.
Vinciamo per risolvere problemi
che stringono cappio in gola)
Hanno chiamato gente di penna
per solcare rotte di un bianco mare
con messaggi di atroci silenzi.
La pietà non è degna di vittoria.
La giustizia convince l’intelligenza
confessando nullità del loro fare
chiusi in loculi d’egoismo governo.
Non cedere mia rinvigorita ragione.
Credici sospinta dalla voce del vento:
soffio stamani è giunto, annulla
miasmi di burocratici respiri.
Vogliamo democrazia,
gente nota per amore e il fare.
Io la conosco nel mio mondo,
voi dite diversamente abili.
Sono persone grandi
vincitori di Dolore e Ostacoli
combinati da voi per frenarli.
Non piegatevi, canterò domani il sole
ritornato a splendere su ogni dove
- resurrezione! -
di gente speciale che annuncio.
(Inedita) notte del 18 febbraio 2008