Movimento Europeo Diversamente Abili (M.E.D.A.)

Oggi, sebbene avessi letto la notizia su alcuni giornali, ho avuto la certezza che il M.E.D.A. scende nella corrida nelle prossime elezioni politiche. Mi complimento con i promotori del raggruppamento. Ci voleva per destare l’attenzione dei leaders politici sul fatto che i disabili devono essere messi nella condizione di far politica da protagonisti. Devo dire la mia esperienza, anzi gridarla perché qualcino si stappi le orecchie o se le atturi per sempre, dicendocelo però direttamente:

1. i partiti in Italia, pur arraffando soldi pubblici per mantenersi o sopravvivere, non favoriscono la partecipazione politica dei diversamente abili perché non forniscono (dovrebbero pagarre) il personale idoneo e/o esperto allo scopo di mettere il soggetto nella condizione di superare le barriere, vale a dire  gli iscritti ciechi (accompagnamento), sordi (interpreti di lingua dei segni o articolatori delle parole) o i soggeti non deambulanti;

2. non hanno strutture, dimostrando che la politica è fatta o deve essere esercitata dai cosiddetti normali;

 3. sono ‘rivoluzionari’ perché obbligano lo Stato a risolvere la problematica intralciante con la loro (possibile) elezione a pubblici ufficiali;

 4. le loro ‘proteste’ o prese in carico di tematiche hanno un forte impatto mediatico e quindi sull’opinione pubblica.

Comunque sia, è giunto il tempo di dire “Basta!” discriminando la partecipazione attiva dei sordi e altri disabili alla politica attiva. La partecipazione è un sacrosanto diritto/dovere sancito dalla Costituzione. I partiti, emarginandoci, finiscono di mostrarsi anticostituzionali: i segretari o presidenti  che li rappresentano veri e propri fuorilegge. Poi è vergognoso che un politico contesti il governo per la mancata applicazione di una legge nei confronti dei diversamente abili quando, il partito da cui proviene, è il primo a violarla, pur accogliendo di tesserare il “diverso”. Sino a quando non combatteremo per la partecipazione completa alla soluzione almeno dei nostri problemi dentro i partiti - tallonando segretari centrali e locali a darci fiducia - la democrazia sarà solo apparente. La proposta del M.E.D.A. è un bene perché porta l’attenzione su questo. E’ una macchia invece la strumentalizzzione di disabili che, come spesso succede, cadono nella trappola dei partiti facendosi candidare nella Lista agli… ultimi poti, divenendo i classici specchietti per allodole.

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