La monnezza, la garbologia… i politici campani.
La scena politica adesso è sulla monnezza della Campania. In un Governo in agonia cade a pennello.
Dovremmo studiare garbologia. Il primo a proporre lo studio della spazzatura è stato Alan Weberman in un suo libro su Bob Dylan: per conoscerlo meglio, aveva indagato persino sulla spazzatura che il cantante produceva. Il primo a considerare la garbologia una scienza è stato l’archeologo americano William Rarhje, che ne sviluppò gli studi all’Università dell’Arizona. L’idea è elementare: posso comprendere i comportamenti della famiglia Bianchi seguendone per un periodo gli scarti del cibo. Analizzando l’immondizia Rarhje ha suddiviso l’era dei consumatori in tre periodi: arcaico (1950-1961), classico (1962-1975) e decadente (1976-1980).Nel tanto blaterare dei media sull’immondizia nessuno ha fermato l’attenzione sulla garbologia. Se qualcuno la avrebbe considerata, forse si capirebbe meglio Napoli. L’ignoranza in garbologia condanna tutti… compreso Di Pietro. Lo scaricabarile è stato enfatico, per un pugno di voti. L’Italia dei Valori della Campania, che siede in giunta, perché non ha minacciato tempo prima di andarsene? Se non sbaglio, proprio da quelle zone l’IdV ha avuto il primo transfuga (De Gregorio) e poi… mi fermo. Mi mordo la lingua, azione di autocontrollo, ma anche di attesa che i vertici del partito prendano coscienza di doverlo dirigere democraticamente… se non vogliono restare nell’Utopia. E’ probabile che il percorso compiuto sia stata un’illusione, dando ragione – anche negli errori – a Di Pietro. Almeno lui ha più dignità, gli viene dal rispetto delle sue radici.
I politici campani (quelli della monnezza che non hanno saputo gestire) hanno approfittato del porcellum elettorale per fare eleggere: la signora del Governatore Bassolino, la Carloni, alla Camera; il fratello del Ministro dell’Ambiente Scanio Pecoraro, al Senato; la moglie del Ministro di Giustizia Mastella… alla Presidenza dell’Assemblea Regionale. Si può continuare.
La verità è che a tutti quelli che in questi giorni stanno in passerella a recitare la loro parte si può porre la domanda che fece il grande Totò: «A proposito di politica, ci sarebbe qualche cosarellina da mangiare?». Hanno approfittato di una sporca legge elettorale per portarsi a tavola gli intimi, che gli hanno annebbiato il cervello producendo ancora più monnezza, oggi puzzolente come la cloaca massima.