Un DL restato inapplicabile
Il CdM (consiglio dei ministri) su proposta del ministro della solidarietà Ferrero, ha approvato il DDL (decreto di legge) che «promuove una partecipazione piena e completa delle persone sorde alla vita collettiva, assicurandone l’integrazione sociale, economica e politica, in attuazione della recentissima Convenzione di New York sui diritti delle persone con disabilità (firmata il 30 marzo 2007)». Un’alta percentuale di sordi considera la «piena partecipazione» alla vita della società con la presenza di personale linguisticamente prerato, vale a dire l’interprete di lingua dei segni che traduce dall’acustico-verbale al visivo-manuale e viceversa. E’ molto importante, sul piano sociale, la presa d’atto del legislatore. La Fiadda (che raccoglie le associazioni federate delle famiglie con bambini sordi) come è noto si opponeva perché a suo dire, a torto, pensava che l’associazione nazionale dei sordi (l’ENS) avrebbe sospinto i propri soci o le famiglie a considerare soltanto la lingua dei segni per i loro bambini. Questo, come abbiamo affermato più volte, è falso. Le famiglie faranno la scelta che più le aggrada. I bambini segnanti, esposti alla lingua dei segni in famiglia o con personale altamente qualificato, potranno ‘confrontarsi’ con i simili educati al cosiddetto oralismo. Non vogliamo rivangare le obsolete diatribe «metodo mimico-gestuale» (sic) o «metodo orale» (doppio sic) che per secoli ci hanno lasciato sulla soglia della partecipazione, confondendo anche noi stessi perché, i pedagogisti, deducevano «se parla bene, questo ragazzo, di certo è migliore, superiore a quello che fa i brutti gesti». Oggi sarà possibile permettere o favorire l’opportunità dello sviluppo del linguaggio tramite due canali. La famiglia che opterà solo per quello acustico-verbale rifiuterà al figlio la chance che gli è più congeniale.
Tanta acqua è passata sotto i ponti. Taluni pensano che è stato fatto un passo indietro riconoscendo la «mimica», come era chiamata durante il periodo del mio sviluppo alla conoscenza del linguaggio. Oggi ci sono studi e ricerche neurolinguistiche documentanti che la natura ha ragione sui sordi caratterizzandoli nel segnare. Pertanto non siamo tornati al medioevo. Stiamo perfezionando e approfondendo meglio ciò che non avevamo capito. Ma è bene continuare a studiare, a svolgere seria ricerca sull’affascinante mondo percettivo del bambino con problemi d’udito. E’ venuto il tempo di spostare l’attenzione dalle orecchie, in difficoltà per l’intelligibilità del segno acustico, agli occhi sveltissimi che modellano i processi psicomotori della corteccia cerebrale deputata al movimento delle mani e delle posture.
I sordi ricercatori, gli studiosi del settore del linguaggio sono chiamati a dimostrare più che mai ora “quel che valgono”. Le proteste e manifestazioni pubbliche per avere riconoscimento legale della LIS deve seguire lo attento sforzo per selezionare docenti che la insegneranno sia ai sordi sia agli udenti nelle pubbliche scuole dello Stato che l’ha riconosciuta.