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PER ISTRUIRE I SORDI CI VUOLE SERIETA’!

Domenica, Agosto 31st, 2014

Domenica 31 Agosto

Mi sono stufato di predicare al vento perché i sordi abbiano una buona istruzione. Ci sono gruppi che lavorano nel settore «sordità» che si guerreggiano l’un l’altro per sopraffarsi a vicenda e avere il campo libero per dimostrare d’essere «i migliori».

Gli insegnanti, in questo scontro, si trovano in svantaggio di conoscenze: non possono contrapporre approfonditi studi di psicologia, di neurologia e/o di linguistica eccetera. Rimangono semplicemente insegnanti che, ahimè, si considerano limitati nella complessità d’istruire e educare i sordi!

Lo Stato è assente in questo settore: e lo è perché, da decenni, delega il compito a gente formata alla carlona e non selezionata per titoli accademici o esami. Il MIUR non impone punti fermi sul programma di formazione, sulla disciplina che dovrà essere insegnata dal docente allo studente sordo o ipoacusico (in particolare nella secondaria di 2°), non c’è il supporto di conoscenze specifiche necessarie (e fondamentali!).

Oggi assistiamo ad una formazione aleatoria, talvolta vuota di contenuti didattici che, alla fine, accontenta solo gli assistenti o i tuttofare che traggono, dal «pressappoco» in cui sono lasciati i docenti (nel nostro caso dei sordi e/o ipoacusici), un tornaconto.

Renato Pigliacampo

Per lo Stato italiano i sordi sono un peso: con la professionalità dei docenti diventino una risorsa

Martedì, Agosto 26th, 2014

lunedì 25 agosto 2014

  

  

La verità è che dall’accettazione dei sordi, dal 1977 in poi, nella scuola comune dobbiamo affermare, con amarezza, che l’inclusione non è avvenuta (forse solo nella scuola dell’Infanzia) perché giammai il ministro/a dell’istruzione si è seriamente impegnato/a per far sì che i docenti raggiungessero la competenza didattica e linguistica per fornire «il pasto culturale» (cfr R. Pigliacampo, Parole nel movimento. Psicolinguistica del sordo, Armando, Roma 2009) nei processi apprenditivi agli alunni e studenti sordi.
È in questa inaudita assenza del MIUR verso il sordo o l’ipoacusico (o chiamatelo come vi pare) a frenare ogni progresso culturale e professionale dei sordi.Le grandi associazioni nazionali, alle quali lo Stato ha delegato dei compiti (cfr legge 30 ottobre 2013, n. 125) hanno operatori perlopiù non professionali per focalizzare tematiche e problematiche dell’istruzione; ecco allora che – invece di formare ottimi docenti specializzati – si decide di passare la patata bollente agli Enti Locali, che forniscono un cosiddetto «assistente tuttofare», che sarebbe, secondo i casi, di comunicazione o per altre emergenze, anche igieniche.  

Tutto ciò induce a dubitare che lo Stato italiano non «sopporta» i disabili, in primis i sordi.

Renato Pigliacampo