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CORAGGIO, CULTURA E… “DIVERSAMENTE SPECIALI”

Mercoledì, Luglio 21st, 2010

    In questo periodo di torrida estate mi sovviene ricordare «Tangetopoli», anche perché le informazioni sulle porcherie dei politici d’oggi ci conducono alla stessa, in particolare al suo timoniere,  Saverio Borrelli, il quale, al termine del suo mandato di presidente del tribunale di Milano, concluse l’intervento d’apertura dell’anno  giudiziario ambrosiano con le celeberrime parole: «Resistere! Resistere! Resistere!».  Oggi, più che mai, siamo chiamati a re-si-ste-re! Gelli, gran burattinaio della P2, muoveva i fili sin dentro le istituzioni statali. E oggi si parla di una nuova P3. Chi c’è dietro? Vi ricordate che, allora, si vociferava un Berlusconi radicato nei labirinti di quella associazione segreta? La comparsa di «Mani Pulite» fu un tsumani per la mala pianta di Gelli. La professionalità e l’intuizione di magistrati (Di Pietro, Colombo, D’Ambrosio, Ghitti…) non riuscì a sradicarla. E’ illusione pensare che, nel nostro paese, sia possibile eliminare la corruzione e la diabolica astuzia di fregare la gente per bene, perché c’è la pratica d’imitare i peggiori. Copiare Barlusconi diventa un merito! L’alta percentuale di consenso pro Berlusconi proviene proprio dagli elettori che ragirano l’illegalità, con i sotterfugi insomma, ciò che i napoletani chiamano cavarsela con destrezza: e far pagare agli altri quel che dovrebbe essere un dovere di tutti i cittadini onesti. La megalomania regna in questa nostra Italia. Basta analizzare i comportamenti di taluni leader. Se il Re Sole dichiarava “Lo Stato sono io”, Berlusconi risponde  teatralmente “Il partito sono io”. Col signor B. in politica siamo “ingessati”, la res publica diventa “cosa personale”, appropriazione delle risorse comuni. E’ stupefacente notare “la faccia tosta” di taluni politici come, di recente, mi è capitato di notare l’8 luglio a pazza Montecitorio, allorché sostenevo le istanze dei cosiddetti handicappati, perché la % d’invalidità fosse confermata e non spostata all’84%. Quando lo Stato bussa a cassa se la prende sempre con noi disabili. Come se, la % di invalidità, ce la appioppassimo da soli, piuttosto che prendersela con certi medici legali (ufficiali pubblici).  I “diversamente abili” io li indico “diversamente speciali” perché sono persone che, con coraggio e sofferenza, hanno superato l’Ostacolo. Ma mi pongo la domanda elementare: esiste in questo paese del bla-bla una politica sociale dove il cittadino problematico, prima d’essere oggetto, sia soggetto? Berlusconi, proprietario di tante televisioni, ha annullato lo spazio per qualche minuto di informazione nelle sue emittenti che “offriva” (sic) ai sordi e agli ipoacusici, ma si guarda bene di riformare i programmi televisivi della TV di Stato per dare l’opportunità di comprensione (anche) a noi sordi. Stiamo entrando su un terreno minato, che ci porterebbe lontano (…)  Gridiamolo tuttavia forte: non siamo considerati persone con una mente che pensa e un cuore che ama. Solo oggetti. Ecco il disprezzo, almeno un’alta percentuale di noi, per  il Cavalier B. Non rispettandoci ci usa per le sue stupide battute, come fa con l’On. Bindi, che, tuttavia, era tra noi a piazza Montecitorio. Così gli onorevoli Finocchiaro, Turco, e altri, o Antonio Di Pietro  nella sua espressività del volto che manifesta grinta proveniente da     chi sa di essersi “fatto da sé”. Come avviene per un’alta percentuale di noi disabili sensoriali gravi, costretti sempre ad accettare una società a misura di chi vede/cammina/ode bene.