Archive for Gennaio, 2010

I disabili esclusi in politica. L’Idv ne prenda atto

Martedì, Gennaio 12th, 2010

 (Nota. Questo intevento è riportato anche sul periodico, come altri, di Orizzonti Nuovi dell’Idv. Vedi www.orizzontinuovi.org)

E’ iniziata la campagna elettorale per le elezioni regionali. I candidati hanno individuato, con astuzia, le associazioni di volontariato o di “categoria” nelle quali attingere il consenso. Una volta, tout-court, indicate come “serbatoii di voti”.  Sono presidente regionale di un di un’associazione di disabili sensoriali e mi dà fastidio che taluni candidati giochino alla vecchia maniera la ricerca del consenso elettorale. Per molti politici noi disabili non siamo considerati soggetti protagonisti, ma persone passive, incapaci di  affrontare la soluzione dei propri problemi. Siamo sempre e solo giudicati incapaci; è evidente, reale, inconsapevolezza, anzi offesa  l’indicazione “diversamente abili”. Che significa? I geni, quando concepiscono il nuovo, appunto, ex-novo, sono diversamente abili nelle proposte! Non ho mai visto una comunità evolversi  sullo status quo. Noi sordi (ad personam, in questo caso, NdA) siamo costretti a convivere e interagire con personale e strutture utilizzati dalle persone comuni. In tutti questi anni, ai vari governi, che cosa abbiamo effettivamente chiesto sennonché una comunità strutturata per tutti? Ciò che   tanti Paesi stanno attuando, dopo aver firmato la Risoluzione dell’ONU per  permettere la partecipazione sociale, culturale e politica  di chi ha problemi sensoriali e psicofisici. Non possiamo non verificare, anche nell’Idv che parla di “valori”, un ritardo di anni nell’attuazione di un processo culturale e strutturale che permetta la partecipazione reale. ADP e i suoi “colonnelli”, si sono rivolti allo scrivente per aprire un dialogo politico in un mondo difficile come il settore disabilità, ma  raramente – solo  nelle adunanze  ufficiali di partito –  si ricorda la tipicità della disabilità, magari chiedendo la presenza di un “interprete di lingua dei segni” per i sordi e gli ipoacusici. Oggi, nei Partiti, è urgente - non solo  l’educazione alla legalità e al rispetto delle Istituzioni - ma anche ogni iscritto   che si attribuisce «normale» deve  avere l’umiltà di lasciar fare, in specifici settori, ai protagonisti. Capisco che siamo tutti, perché persone, protagonisti, ma i disabili sono più protagonisti degli altri che vogliono la delega perché sperimentano, sulla propria pelle, un vissuto difficile. Siamo stufi che, gli atteggiamenti dei politici cosiddetti normali, contribuiscano a tenerci lontano dalla soluzione dei nostri problemi. I leader di partito, per  limiti   sociologici e culturali, non si avvedono di lasciare potenzialità sulla soglia delle segreterie. «Ogni diversità costituisce uno stimolo nuovo per sforzare il pensiero» ammette lo psicologo J. Korczak, perché implica una visione della società a 360° che, un acuto leader, non può lasciarsi sfuggire. Ecco una definizione, a pennello per noi, della scienziata Margherita Hack molto attenta e aperta su queste tematiche: «Unire la lingua all’intelligenza nel parlare di handicap può essere un modo per tenere alta l’audience e senza strumentalizzare i problemi, a patto, ovviamente, di saperlo fare.» I politici che vogliono il nostro consenso lo sanno fare? Ne dubito.

Lo psittacismo dei politici

Lunedì, Gennaio 11th, 2010

 (Riportiamo qui alcuni ‘pezzi’ che teniamo nella rubrica sul periodico dell’Idv.  Chi vorrà cosultarli entri nel sito www.orizzontinuovi.org)

Caro Marco, è molto tempo che non inizio il “pezzo” facendo il tuo nome. Volevo tenerti fuori dalle lagnanze  politiche. Per la persona onesta far politica, in Italia, significa rovinarsi il fegato. Solo i ricchi o gli imbroglioni di mestiere possono permettersi altre strade, accostandosi alla politica… Ferdinand Berthier, allievo sordo di Bébian, creatore della Societé Centrale des Sourd-Muets de Paris  scrisse: «I sordi appartengono alla società degli uomini, non a quella dei pappagalli.» In quel periodo storico si voleva “far parlare i muti”. Oggi parlano e ragionano, ma parecchi partiti li vogliono “pappagalli”,  mentre noi apparteniamo al genere dei  Protagonisti: e per il  fatto di riconoscerlo molti alti politici ne hanno paura, eludendoci dalla partecipazione. Siamo molto indietro per comprenderlo. Occorre che i partiti si facciano carico dell’educazione dei propri iscritti alla democrazia, non allenarli allo psittacismo. Ma i leaders se ne guardano bene, per non essere scoperti nelle loro furbizie. Il resto lo intuisci. Tuo padre. www.renatopigliacampo.it

GLI ULTIMI SUONI

Domenica, Gennaio 3rd, 2010


Forse hai  ragione, padre
quando dicesti così va  la vita;
sono sempre vissuti disonesti e furbi,
prostitute e sante,
idioti e geni,
mangiatori a ufo e generosi,
guerrafondai e costruttori di pace.
Non c’è dubbio che questa è vita d’uomo.
Siamo capitati nell’eros di un istante.
                                                                Nati.
Nei giorni di vagare il Silenzio
                                   ho  scritto versi.
La clessidra consuma polvere, cala;
non ha senso sperare ancora l’ascolto.
Le voci della valle sono disparse
né scienza mi sostiene l’illusione.
Mi addormento con gli ultimi suoni.
Scendendo la notte
mi ripeto uguale a chi mi ha preceduto.
Ho convissuto con amore e odio
nell’ostracismo degli orecchi.
Sempre ricaduto vano risalire.
Molte volte rinnovato il canto,
arduo capirsi, errabondo messaggio
male interpretato se non che il figlio
- sentinella di una parola elevata –
intuito il padre per l’ottusità del mondo
raccoglie il logos per testimoniare
(…)